Sitting on the dock of the bay

Sono sempre stato sensibile ai moli anche prima di cadere in nel buco di un prodotto televisivo che mi ha portato nella capitale. Era un'emozione irrazionale che ancora non avevo ben sviscerato, forse perché non avevo ben colto il suo significato nascosto che mi collegava a questo panorama desolato anche se ai margini di due mondi tutt'altro che così

Sittin' in the mornin' sun

I'll be sittin' when the evenin' come
Ooo, I'm just sittin' on the dock of the bay

Wastin' time

Mi sono accorto con con grande stupore che sono anni che in realtà sono seduto su un molo a guardare le persone che passano, che partono, che tornano, che vivono... fermo a guardare... occupato a creare la mia vita nei sogni, nelle speranza e nelle possibilità

Look like nothing's gonna change
Everything still remains the same
I can't do what ten people tell me to do
So I guess I'll remain the same, yes

Il cambiamento tanto cercato, tanto voluto, tanto aspettato tarda a palesarsi, quindi credo che guarderò anche questa nave salpare senza di me, in attesa della prossima imbarcazione piena di speranza e di buoni propositi.
Molti hanno sempre pensato che questa canzone fosse carica di buoni sentimenti e spensieratezza, ma forse non hanno mai letto con attenzione il testo...

2 commenti:

  1. Anonimo ha detto...

    Onorata dell'invito mi pare il minimo lasciare un orma a testimonianza del mio passaggio.
    Se vogliamo possiamo accantonare un attimo i dock che ci hanno fatti incontrare e concentrarci su questo viavai di barche che salpano, arrivano, caricano e scaricano con gran confusione. Il risultato è poco comprensibile...non so se ti capita ma io mi sento come se le certezze venissero sottratte anziché aumentare.
    Si può essere dell'idea che ci sia bisogno di conoscere con certezza dove si vuole andare prima di poter prendere la nave giusta...ci si può accorgere di non essere nemmeno in grado di vedere tutte le opzioni possibili che abbiamo a portata di mano... si può anche salire a bordo di quella barca che più ti convince e trasformarla nella tua nave.
    Io non sono così sicura che tu sia ancora sul pontile...ma se proprio vogliamo tornare al quel dock che ci ha fatti incontrare forse tutto assume più senso...
    E non so se si capisce il mio pensiero ma cerco di spiegartelo con qualche riga, che dovresti conoscere:
    "Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, ad essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada?, sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto."

    rassicurante, no?  

  2. Anonimo ha detto...

    Interesting to know.